Doppio potere

Lenin nel periodo svizzero

Doppio potere (in russo Двоевластие?, Dvoyevlastiye) fu un termine usato per la prima volta dal leader comunista bolscevico Vladimir Lenin (1870–1924) sulla Pravda in un articolo intitolato Doppio potere[1] che descriveva una situazione alla vigilia della Rivoluzione di febbraio, la prima delle due rivoluzioni russe nel 1917. Due poteri coesistevano e competevano per la legittimazione: quello dei Soviet (Consigli di fabbrica), particolarmente il "soviet" di San Pietroburgo, e l'apparato ufficiale dello Stato del Governo provvisorio russo dei Social Rivoluzionari.

Lenin arguì che questa essenzialmente instabile situazione costituiva una opportunità unica per i Soviet e Bolscevichi di prendere il potere smantellando il debole Governo Provvisorio e stabilendo essi stessi come base di una nuova forma di potere di stato.

Questo concetto ha informato le strategie delle successive rivoluzioni a guida comunista in tutto il mondo, inclusa la Rivoluzione comunista cinese del 1949 guidata da Mao Zedong (1893–1976) dopo la Guerra civile cinese (1927–1936 e 1946–1949) e in Europa orientale dopo la II guerra mondiale (1939–1945).

  1. ^ Vladimir Lenin, "The Dual Power", in The Lenin Anthology, London, Norton, 1975, pp. 301–304.

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